Comunicato del collettivo in merito a quanto accaduto a Kahn Yunis
Lo chiamano "Double Tap", sembra un passo di danza, è la più cinica ed efficace strategia di morte.
Consiste nel colpire con un missile un luogo sensibile, magari abitato da indifesi, magari un ospedale. Poi si aspetta un po', giusto il tempo che arrivino soccorritori e giornalisti.
Poi il secondo colpo, nello stesso punto, a colpire proprio loro.
Funziona benissimo.
Perché ad essere colpiti non sono solo il doppio delle persone, ma un target preciso. Senza soccorritori muoiono le persone.
Senza giornalisti muore la Verità.
Lunedì il governo Israeliano ha ordinato ed eseguito l'essenimo Double Tap.
Hanno perso la vita almeno 20 persone, 4 di loro erano giornalisti, gli altri medici, infermieri, soccorritori giunti all'ospedale Nasser di Kahn Yunis per tentare l'ennesimo, ultimo disperato tentativo di strappare qualcuno al conteggio delle vittime che oramai è a quasi cinque cifre.
I giornalisti morti a Gaza dal 7 ottobre sono circa 279, conoscerne il numero esatto è quasi impossibile.
E' un chiaro e spudorato tentativo del governo Israeliano di togliere parola alla verità. Di mettere a tacere.
Dicono che in guerra la Verità è la prima a morire. Non è così.
L'attacco di lunedì è stato ripreso in diretta TV.
Come collettivo, come giovani che provano a raccontare il mondo con i loro occhi fatichiamo ad accettare questa realtà.
È difficile mostrare il bello che c'è nel mondo quando basta accendere la televisione o il cellulare per accorgersi che questo accade.
Abbiamo scelto di dedicarci al raccontare la verità, e qualcuno per questo è stato ucciso.
Alcuni di noi sono soccorritori, e qualcuno per questo è stato ucciso.
Da un passo di danza.
Ed è incredibile, perché ogni tentativo - da sempre - di mettere a tacere la Verità, ha sempre avuto l'effetto opposto, quasi fosse una legge fisica.
La Verità è un vento che non puoi imprigionare.
Non importa cosa un governo guidato da un pazzo provi a fare. Potrà anche provare ad uccidere fino all'ultimo dei giornalisti, ci sta provando,
eppure il vento
soffia ancora